“Voglio provare le cose; non vedo l'ora di avere il mal di schiena e sfruttarlo per il mio lavoro”. E' questa la risposta ironica ma anche decisa di Penelope Cruz alla stampa che al Festival di Berlino, durante la presentazione di "Lezioni d'amore" (Elegy), le ha chiesto cosa pensasse dell'invecchiamento e del rapporto tra generazioni lontane da loro, anche sul piano amoroso.
E la domanda era pertinente. Per due buone ragioni. La prima è legata al fatto che il film che presentava la Cruz è "Lezioni d'amore", diretto dalla sua connazionale Isabel Coixet. Nella pellicola la sexy Penelope interpreta Consuela, una studentessa che intrattiene una relazione con un suo professore che ha oltre sessant'anni interpretato da Ben Kingsley.
La seconda ragione si rifà, presumibilmente, a quanto affermato qualche settimana fa da Scarlett Johansson che, quasi con una punta di invidia, aveva spiegato di quanto il suo “maestro” Woody Allen fosse rimasto abbaiato dalla bellezza e dallo charme di Penelope, sul set del prossimo film di Allen (Vicky Cristina Barcelona) in cui la Cruz e la Johansson recitano insieme e sono protagoniste anche di una calda scena d'amore.
Insomma per l'attrice spagnola la bellezza è solo un fattore importante. Ma non è un “totale”. “Non ho mai detto - spiega – che la bellezza sia un peso, posso assicurare che non è vero. Ho avuto una carriera molto fortunata, piena di offerte meravigliose e di occasioni interessanti. Ho lavorato con registi stupendi, sarei veramente pazza ed egocentrica se dicessi che la bellezza mi ha creato problemi”.
Tornando al film presentato dalla Cruz alla Berlinale, diretto da Isabel Coixet Elegy e tratto dal romanzo di Philip Roth The Dying Animal, Penelope è la studentessa cubana di venti anni che fa impazzire il cinico professore Ben Kingsley che invece di anni ne ha oltre sessanta. “Quel libro – ha spiegato l’attrice - è stato la mia ossessione, dopo averlo letto, per molti anni, ho pensato e ripensato al personaggio di Consuela e, durante le riprese, l’ho tenuto sempre accanto”.
Ma la Cruz non cade nel tranello dei giornalisti, e non si sofferma più di tanto sul problema della sua bellezza o sul lato “morboso” di un rapporto tra una giovanissima e un uomo molto maturo. Va oltre e racconta il lato professionale di questa nuova sfida cinematografiche. Una sfida che all’inizio l’aveva spaventata: “Per fortuna mi ha aiutato Ben Kingsley, l’ho seguito come si seguono i passi di un grande ballerino, superando il timore degli errori, spingendomi oltre, volando assieme a lui”.
E nel film si vedranno anche parecchie scene di sesso, in cui Penelope si mostra nel suo lato più sexy, più volte a seno nudo e in atteggiamenti molto sensuali. Ma anche in questo caso Penelope vede la cosa dal lato “serio”: “Sul set – racconta - quando abbiamo girato quelle scene impegnative c’era il silenzio più totale, sembrava quasi di essere in una chiesa”.
Ma per l'attrice la differenza di età dei due personaggi della storia non va letta in maniera superficiale. "Più che la differenza di età - spiega la Cruz - il vero fulcro del film sono le paure che vivono entrambi. Tutti gli anni che li separano altro non sono che un pretesto per mascherarle".
E in questo senso anche il suo collega Ben Kingsley è sulla stessa linea: “La vera grande scoperta che fanno - spiega l'attore - è quella di stare sullo stesso livello. Amore e intimità hanno una tale forza equalizzatrice, da cancellare ogni differenza d'età. E lo fanno a tal punto, da condurre a quell'ambiguità, che è la vera forza del libro e del film: l'incertezza su chi dei due, sia alla fine l'animale morente del titolo”.
Fonte: Berlinale.de
Cinema